Una delle escursioni più iconiche delle Dolomiti del Cadore: dal Passo Tre Croci al Rifugio Alfonso Vandelli e al Lago di Sorapis – segnavia 215 cartina Tabacco 003
IL PERCORSO IN BREVE:
- Segnavia: Cartina Tabacco nr. 003 – segnavia 215
- Punto di Partenza e parcheggio auto: Passo Tre Croci 1803 m. slm (SS da Misurina a Cortina)
- Punto di Arrivo: Rifugio Vandelli – 1928 m. slm
- Dislivello: circa 400 metri
- Tempo: circa 4 ore A/R
- Lunghezza: 12 km A/R
- Acqua lungo il percorso: NO
- Bar/ristoranti: Sì, all’inizio e all’arrivo
- Adatto ai passeggini: NO
- Adatto ai cani: Sì (attenzione ai passaggi attrezzati)
- Adatto ai Bambini: dai 10 anni in sù (attenzione ai passaggi attrezzati)
- CONSIGLIATI: bastoni da trekking – CALZATURE ADEGUATE
NOTE SPECIALI: il sentiero di oggi è solitamente molto frequentato (soprattutto ad agosto). E’ uno di quei luoghi che in questi ultimi anni soffre di “overtourism”. Benché possa sembrare alla portata di tutte le età e le preparazioni fisiche, non sono da sottovalutare i passaggi più esposti e attrezzati con corde o scalette.
L’ultimo chilometro è impegnativo sia per la salita, che per le difficoltà tecniche. Lo sconsigliamo a chi soffre di vertigini per via dei frequenti tratti esposti. Consultate bene il meteo prima di partire. Con la pioggia il sentiero attrezzato diventa ulteriormente pericoloso.
A nostro parere è un’escursione adatta a bambini di età superiore ai 10/12 anni e allenati. Abbiamo incontrato lungo il sentiero anche diversi cani, sappiate che vanno tenuti a guinzaglio. Se sono di piccola taglia è possibile che dobbiate trasportarli nel trasportino. Consigliamo di avere con se i bastoni da trekking, zaino e acqua, oltre agli immancabili scarponi. Purtroppo abbiamo incontrato molte persone con calzature inadatte (ciabatte, scarpe da passeggio con suola liscia) e in evidente difficoltà per lo sforzo fisico. Non vogliamo scoraggiarvi ma ci teniamo a fornirvi una descrizione sincera, prudente e attenta alla sicurezza in montagna.
Saliamo al Rifugio Vandelli seguendo il segnavia 215. La cartina Tabacco di riferimento è la numero 003. Il nostro sentiero inizia dal Passo Tre Croci. Anche se questo valico Dolomitico si trova nel comune di Cortina d’Ampezzo, possiamo affermare che tutto il sentiero offre una meravigliosa vista sulla Val d’Ansei, geograficamente parte alta del Cadore.
PASSO TRE CROCI – INIZIO SEGNAVIA 215
Parcheggiate nei pressi del Passo Tre Croci. Pochi metri vicino all’omonimo Hotel al valico vedrete l’inizio del percorso e le indicazioni per il segnavia 215. All’inizio camminiamo su una strada forestale che procede con dei brevi sali e scendi.
Man mano che si sale la strada forestale stringe fino a diventare un sentiero. La prima parte si percorre tra i boschi, poi dal secondo chilometro e fino alla fine si esce dagli alberi per abbracciare con la vista tutta la Val d’Ansei. Attenzione quindi se lo frequentate nelle ore più calde, l’esposizione al sole diventa importante.
In questo tratto si sale costantemente ma non ancora in modo deciso. Si attraversa anche un torrente e alcuni rigagnoli d’acqua scendono a valle. Dopo la prima ora di cammino il sentiero inizia a inerpicarsi e stringersi addossandosi al lato destro della montagna.
E’ questo il tratto più spettacolare dell’intera camminata. Lo sguardo volge da sinistra verso destra sulla bellezza infinita della Val d’Ansei. Si inizia con il profilo del Cristallo, I Cadini di Misurina, le Tre Cime di Lavaredo dove si riesce a scorgere il rifugio Auronzo. Guardando verso il fondo valle si vede il vecchio Hotel Cristallo a la Valbona, e difronte la strada che sale a Malga Maria (vedi questo percorso). Seguono le Marmarole, la foresta di Somadida, e a fondo valle si arriva a scorgere fino la località di Pra Longo.
Salutiamo a braccia alzate queste montagne bellissime e seguiamo il sentiero. Stanno per iniziare gli ultimi due chilometri, quelli più impegnativi.
Verso il Rifugio Vandelli – sentiero 215 attrezzato con corde e scalette
A circa un chilometro e mezzo dal Rifugio Vandelli troviamo un tratto di sentiero, breve ma impegnativo, attrezzato con corde, funi e scalette. Vi pubblichiamo foto di alcuni passaggi. In questa parte di sentiero serve attenzione e una discreta mobilità fisica oltre che, come già descritto all’inizio, calzature e attrezzatura adeguata.
Arrivo al Bivio Vandelli
Dopo 5,5 chilometri siete arrivati. Prima di scorgere il rifugio troverete un bivio. A sinistra in pochi metri siete al Vandelli, mentre se prendete a destra in meno di un minuto si aprirà la conca con il Lago e siamo sicuri che adesso anche voi avrete la bocca aperta.
ALCUNE CURIOSITA’ SUL RIFUGIO VANDELLI E IL LAGO SORAPIS
Il lago di Sorapis 1925 m. slm, che prende il nome dal monte Sorapis è un lago alpino alimentato dallo scioglimento della neve. Il caratteristico colore dell’acqua così turchese e lattiginosa è dovuto al calcare in esso disciolto. Si può trovare scritto anche Sorapìss (con doppia S) oppure Lago de Sorapisc (in ladino). Curiosa è tra le varie la leggenda che lega il Lago di Misurina a questo Monte. Sulle sue sponde si affaccia un picco chiamato “il dito di Dio” per la curiosa forma a punta così solitaria da sembrare proprio un dito puntato verso l’alto.
Al Rifugio Alfonso Vandelli si arriva solo a piedi. La corrente elettrica è garantita da generatori e i rifornimenti dal fondo valle giungono in elicottero. La struttura che vediamo è stata edificata nel 1966 e dedicata al suo finanziatore e noto alpinista. Le precedenti strutture furono distrutte a causa di valanghe, neve e anche un incendio.
UNA VIA ALTERNATIVA – segnavia 217
Se vi preoccupano i passaggi esposti di questo sentiero 215 è possibile salire al Rifugio Vandelli anche dal sentiero 217 che inizia dal vecchio Hotel Cristallo (territorio del Comune di Auronzo) e attraversa la Valbona (territorio del Comune di Cortina). La salita non presenta tratti esposti o attrezzati ma risulta egualmente impegnativa. Inoltre è leggermente più lungo e con un dislivello totale maggiore e alcuni tratti quasi verticali (dislivello 700 metri). Sono comunque 2 ore e mezza di camminata con salite decise per cui bisogna partire attrezzati con scarpe da trekking, bastoni, zaino e acqua, ma soprattutto bisogna avere un discreto allenamento.