Una semplice escursione nella Val d’Oten a Calalzo di Cadore: saliamo a piedi tra le Marmarole e il Monte Antelao verso la Capanna degli Alpini, fino a raggiungere la Cascata delle Pile (sentiero 255)
IL PERCORSO IN BREVE
- Segnavia: Cartina Tabacco nr. 16 – segnavia 255
- Punto di Partenza e parcheggio auto: Bar Ristorante alla Pineta (Calalzo)
- Punto di Arrivo: Capanna degli Alpini (Val d’Oten)
- Dislivello: circa 400 metri
- Tempo: circa 3 ore A/R
- Lunghezza: 10 km A/R
- Acqua lungo il percorso: NO
- Bar/ristoranti: Sì, all’inizio e all’arrivo
- Adatto ai passeggini: NO
- Adatto ai cani: Sì (con esclusione della Cascata delle Pile)
- Adatto ai Bambini: solo fino alla Capanna degli Alpini (5 km in salita). La visita alla Cascata va valutata personalmente.
NOTA BENE: l’escursione è per la maggior parte del tempo con camminata sotto il sole. Consigliamo di partire alla mattina presto ed evitare le ore centrali. Il percorso fino alla Capanna degli Alpini è adatto per tutti. Il percorso della Cascata delle Pile è attrezzato con corde o scalette di metallo ed è simile a una ferrata: serve agilità, prestanza fisica e attenzione. Non è adatto a tutti.
La Val D’Oten si raggiunge in auto dal paese di Calalzo di Cadore. Passando per il centro si vedranno le indicazioni per “Bar alla Pineta”. Questo è il nostro punto di arrivo in auto. Qui è possibile parcheggiare e inizia la camminata verso la Cascata delle Pile e la Capanna degli Alpini.
Sulla sinistra rispetto al Ristorante è posizionata una completa segnaletica per i sentieri che iniziano da qui. Quello che seguiamo noi e che ci condurrà alla Capanna degli Alpini è il segnavia 255 (cartina 016 della Tabacco) che nella prima parte è lo stesso che conduce ai Rifugi Galassi e Chiggiato.
La strada sterrata è percorribile anche in auto (con un 4×4) e sale lentamente ma in modo costante. Dal punto di partenza fino alla fine della carrareccia il dislivello sarà di circa 400 metri da percorrere in 5 km.
Dopo i primi passi la vista si apre su tutta la Val D’Oten e il meraviglioso panorama delle Marmarole. Un cartello turistico ci ricorda che queste furono anche le vette preferite dal famoso pittore Tiziano (Vecelio 1488-1576) che le immortalò in numerosi e celebri dipinti.
Dopo poco più di un chilometro di strada si arriva a un importante crocevia dove si dipanano due percorsi importanti. Quello a destra indica il Rifugio Chiggiato. E’ una salita ripida che porta in quota e da dove poi e possibile raggiungere anche il Pian dei Buoi. Noi percorriamo invece la strada verso sinistra che condurrà prima alla Capanna degli Alpini e poi proseguendo al Rifugio Galassi.
Dopo circa un’ora e altri 4 km si arriva alla Capanna degli Alpini. La strada che abbiamo percorso è per il 90% esposta al sole per cui vi consigliamo di partire presto o scegliere una giornata non particolarmente calda. La Capanna degli Alpini (1395 s.l.m.), nostro punto di arrivo, è anche punto di ristoro. E’ una baita di montagna ben attrezzata all’esterno con panche e tavoli.
Proprio dietro alla baita vedrete un cartello che indica un sentiero nel bosco che vi permetterà di raggiungere la Cascata delle Pile. Proseguendo invece verso sinistra il sentiero 255 continua fino a raggiungere il Rifugio Galassi (2 ore a piedi).
In pochi minuti si raggiunge l’imboccatura dell’ingresso al canyon della cascata formata dallo scorrere impetuoso del Torrente Oten. La salita fino alla base della cascata non è lunga (15 minuti circa) però presenta alcune difficoltà tecniche che non la rendono adatta a tutti. Sono presenti infatti scalette di ferro e corde attrezzate simili a una ferrata. Se non vi sentite sicuri non risalite il canyon.
La Cascata delle Pile è un salto di 25 metri che l’impeto del torrente Oten crea per scendere a valle. L’acqua, alimentata dal ghiacciaio inferiore dell’Antelao, crea un orrido spettacolare. La temperatura dentro al canyon cambia subito e si abbassa notevolmente anche nelle giornata più calde. Il rumore dell’acqua che scorre è potente, quasi ipnotico.
Usciamo dopo poco per ritornare sui nostri passi, senza dimenticare di ammirare lo risplendere delle pareti del ghiacciaio dell’Antelao.
CURIOSITA’: Il nome MARMAROLE delira dal greco “Marmar” che significa risplendere, a causa della continua presenza della neve soprattutto nel versante ovest e nord.
Prima di terminare il nostro percorso ci concediamo una “pausa energetica” e poi riaccendiamo la valle. Alla prossima.