Ritorna la rubrica letture ad alta quota, rassegna di romanzi ambientati in montagna. Il libro che presento oggi è “Le otto montagne” – Paolo Cognetti.
Questo romanzo a dir la verità non ha bisogno di molte presentazioni. Caso editoriale internazionale, Le otto Montagne, racconto di Pietro, del suo amico Bruno e del loro amore per la montagna è diventato di recente anche un film, uscito nel 2022 e con ben 4 David di Donatello vinti quest’anno (tra cui miglior film).
Tutto inizia da lontano e come spesso accade nella vita, la storia passa il testimone dalle mani del padre al figlio. Conosciamo i due protagonisti Pietro e Bruno da bambini quando la famiglia di Pietro decide di trascorrere le vacanze estive in montagna, in una baita. Qui incontra Bruno, figlio di montanari e tra i due c’è subito simpatia, seguita da avventure e felici ricordi. Li ritroviamo ragazzi e poi uomini, il primo impegnato a rincorrere il ricordo del padre Giovanni, mentre il secondo nel tentativo di comprendere il suo posto in un mondo, quello della montagna, che sta cambiando rapidamente.
I due protagonisti, così diversi eppure così affini, intrecceranno un rapporto di amicizia capace di passare indenne nelle pieghe del tempo e dello spazio. Anche se le loro vite scorreranno in valli differenti, Pietro dopo l’adolescenza tornerà alla montagna solo in età adulta, mentre Bruno almeno all’inizio uscirà dalle tradizioni di famiglia, questo non impedirà loro di incrociarsi nei sentieri che sapranno percorrere insieme, deviando a volte un viaggio alla continua ricerca della reciproca conoscenza.
A far da sfondo all’intera vicenda c’è la montagna, bella, maestosa, dura, faticosa, che non perdona e che raramente da a tutti una seconda possibilità. Le otto montagne è un romanzo che ti porta in vetta per farti scoprire il profondo amore che lega gli essere umani.
Ognuno di noi ha una quota prediletta in montagna, un paesaggio che gli somiglia e dove si sente bene. Quella di mia madre era senz’altro il bosco dei 1500 metri, quello di abeti e larici, alla cui ombra crescono il mirtillo, il ginepro e il rododendro, e si nascondono i caprioli. Io ero più attratto dalla montagna che viene dopo: prateria alpina, torrenti, torbiere, erbe d’alta quota, bestie al pascolo. Ancora più in alto la vegetazione scompare, la neve copre ogni cosa fino all’inizio dell’estate e il colore prevalente è il grigio della roccia, venato dal quarzo e intarsiato dal giallo dei licheni. Lì cominciava il mondo di mio padre. […] La montagna si trasformava in un luogo più aspro, inospitale e puro: lassù lui diventava felice. Ringiovaniva, forse, tornando ad altre montagne e ad altri tempi.
Le otto montagne
Autore: Paolo Cognetti (Einaudi – 2018)
Pagine 199
Cosa sono le otto montagne, da cui è tratto il titolo del libro?
Senza voler spoilerare nulla, anche perché un libro è bello leggerlo senza saperne poi troppo, il titolo si riferisce a un pensiero nepalese che posso riassumere più o meno così: il mondo è una ruota a otto raggi, con al centro una montagna altissima, il monte Sumeru, e intorno, appunto, otto montagne. Le riflessioni che ne verranno le lascio alla parole dei nostri Pietro e Bruno, i due protagonisti.
Buona lettura.