Hai mai fatto caso, passando sulla statale 51bis, all’altezza di Tre Ponti / Cima Gogna, qualche chilometro prima di arrivare ad Auronzo, che alla tua destra c’è una chiesetta bianca incastonata a metà montagna?
E forse ti sarai anche chiesto: chissà come si arriva lassù?
Oggi ti svelo il mistero.
Da Laggio di Cadore: visita all’appostamento militare di Col Ciampon e alla chiesetta di San Daniele – Sentiero segnavia 1328, passando per il percorso botanico “G.Larese”
- Partenza: Laggio di Cadore
- Arrivo: Chiesetta di San Daniele (altitudine 1197 mt)
- Intermedio: Sito storico militare di Col Ciampon (1027 metri)
- Lunghezza: 3+3 km
- Dislivello: 350 metri
- Tempo di percorrenza: 1 ora andata e 1 per il ritorno
- Difficoltà: Fino a Col Ciampon per tutti (facile) poi media
- Sentiero: nr 1328 – carta tabacco nr 17
- Acqua lungo il percorso: no
- Adatto per bambini: Fino al Col Ciampon per tutti, Chiesa di San Daniele più di 10 anni
- Adatto per animali: Fino al Col Ciampon ok – no chiesetta San Daniele
La nostra giornata inizia dal centro di Laggio di Cadore dove ti consiglio di parcheggiare l’auto. Accanto alle scuole troverai le prime indicazioni per seguire il sentiero segnavia 1328.
Si percorre via Villanova per circa un chilometro. La strada all’inizio è asfaltata e sale dolcemente. Lungo questo primo tratto è possibile vedere uno dei più vecchi Tabià in legno del Cadore, risalente a più di 250 anni fa. La tabella storica ti racconterà tutto.
Finita la strada asfaltata inizia il percorso.
Il primo tratto, quello che conduce al sito storico dell’avamposto militare di Col Ciampon, è un sentiero forestale largo e agile. Si percorre in circa mezz’ora e il dislivello è minimo. Fino al Col Ciampon il percorso è adatto a tutti, inclusi i cani e i bambini, però si percorre solo a piedi (no passeggini e carrozzine).
Questo primo tratto è impreziosito da un percorso botanico di notevole pregio: il Sentiero Botanico G.Larese. Cartelli e indicazioni specifiche ti aiuteranno a scoprire la meravigliosa flora delle Dolomiti. Difficilmente ho trovato un percorso botanico così ben segnalato e con una quantità di indicazioni così precise. Complimenti ai volontari che lo tengono in ordine!
L’avamposto militare di Col Ciampon
L’arrivo nella piana di Col Ciampon è preceduto dalle prime ricostruzioni militari che ripercorrono la vita del campo durante la Grande Guerra (1915/18). Postazioni per le sentinelle, casoni in legno e sagome con le immagini dei veri militari che quassù persero la vita, ti racconteranno come era la vita del campo durante il conflitto. Molto resti militari originali, di piccole e grandi dimensioni, sono visibili in tutta la piana.
Prenditi una buona mezz’ora di riposo per guardare le postazioni militari e il meraviglioso panorama che si apre su tutto il Centro Cadore.
Vedrai alla tua sinistra Laggio, Lorenzago e Vigo di Cadore. Difronte è facile riconoscere Lozzo di Cadore, mentre sulla destra si arriva a scorgere il Pian dei Buoi e il monte Ajarnola in zona Auronzo. Alle spalle si erge con tutta la sua minacciosa pietra, il Monte Tudaio.
Le varie zone del campo militare di Col Ciampon sono di grande interesse storico/culturale e sono davvero ben tenute. Come altre aree simili delle Dolomiti, ad esempio la Val Marzon o il Monte Piana, anche questo più essere considerato un vero e proprio museo a cielo aperto.
L’area è piena di cartelli storici che racconteranno l’origine, la costruzione e la vita dell’avamposto militare, famoso anche per la sua fotoelettrica che illuminava tutta la valle.
Verso la Chiesetta di San Daniele
Per i più allenati inizia la seconda parte del percorso che condurrà alla Chiesetta di San Daniele e San Gottardo. Questo ultimo tratto è un sentiero nel bosco adatto a escursionisti mediamente esperti. Si inerpica sulla montagna per circa 500 metri. Anche se il dislivello di circa 200 metri è relativamente poco, ci si alza velocemente seguendo il segnavia 1328. La salita è aspra e non la consiglio né agli animali, né ai bambini piccoli. In alcuni punti serve molta attenzione e bastoni da trekking. Si arriva alla chiesetta in mezz’ora.
Un punto di sentiero è attrezzato con cavo in acciaio a cui appendersi (circa dieci metri). Un altro breve tratto nella parte finale è scavato nella roccia ed è una scaletta ripida. Sono gli unici due punti davvero pericolosi e non consigliamo di affrontarli con le scarpe da ginnastica.
La Chiesetta di San Daniele e San Gottardo si trova a 1197 metri, sulle pendici del Col de Poeca e ha origini antichissime. Il tempio dedicato all’ultimo del quattro profeti maggiori dell’Antico Testamento, esisteva già nel 1348, quando ne viene fatta menzione in un documento ufficiale. Fu rifabbricato nel 1350 e dotato di una campana nel 1525. Purtroppo il manufatto originale, posto una decina di metri più a valle di quello attuale, fu perso per incuria verso la metà dell’1800 e ricostruito con l’attuale composizione.
Gli abitanti della vallata sono molto devoti ad entrambi i Santi, che qui si festeggiano il 28 agosto, la giornata prima della “desmontada” (festa della smonticazione, transumanza del bestiame dal pascolo).
Salendo troverai anche un antro votivo con molte croci poste da fedeli. La leggenda narra che i Santi salendo sul monte a piedi, abbiano lasciato l’impronta delle loro mani nelle rocce tra cui è scavato il sentiero. La chiesetta invece sorge proprio dove il racconto vuole che il Santo si sia fermato a riposare.
L’attuale costruzione è stata consacrata il 26 ottobre del 1862 e ogni anno ospita ancora la processione del 28 agosto.
Arrivati in cima il panorama vale tutta la salita.
Avrai difronte la catena della Dolomiti di centro Cadore con vista fino al Lago di centro Cadore. Salendo di qualche metro, seguendo il sentiero 1328, potrai addirittura scorgere l’inizio del Lago di Santa Caterina ad Auronzo.
La mia salita termina qui.
Il segnavia 1328 prosegue nel bosco dietro la chiesa e conduce al col Poeca, e la difficoltà aumenta subito trovando una parete di roccia con corde di acciaio a cui appendersi.
Sono tornata indietro e mi sono fermata ad ammirare la valle a lungo. In cima, accanto alla chiesa, ci sono panchine dove sedersi e respirare tutta la bellezza del paesaggio. Un pieno di energia per la discesa!
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